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domenica 2 novembre 2008

 

Una mano sulla coscienza, grazie!

E siamo arrivati all'ottava sconfitta tra coppa e campionato!La Roma esce sconfitta dall'Olimpico di Torino per 2 a 0. Incassato il ventiduesimo e il ventitresimo gol stagionale. ll club romanista non perdeva sei gare su nove dal 1973: spettatori dello sprofondo giallorosso. I giocatori non reagiscono più, adesso. Nei novanta minuti contro la Juve solo una ventina hanno fatto ricordare quella voglia di incisività che ci apperteneva l'anno scorso. La preoccupazione è evidente: «Siamo tutti compatti. Nessuno avrebbe potuto pensare ad una situazione simile. La squadra non è abituata a questi momenti. E pensare alla zona salvezza significherebbe buttare via tutto il lavoro fatto negli ultimi tre anni», questa la spiegazione del diesse capitolino.
Non appare semplice trovare un rimedio. I calciatori sembrano svuotati. Vucinic che non tenta l’affondo nel finale di match rappresenta l’emblema della (pericolosa) catena di insuccessi. I lanci lunghi al posto del gioco a terra sono un ulteriore sintomo della malattia giallorossa. L'intesa non c'è più! La classifica è impietosa. Le partite contro Chelsea e Bologna saranno decisive.


DA TRIGORIA:
Attimi di tensione quando Spalletti risponde alle accuse di un tifoso arrampicato sul muro di cinta del Bernardini: "Dispiacerà più a noi che andiamo in campo. E' inutile che ce lo vieni a ricordare".


Poi un cartello al Centro tecnico: “Vendesi AS Roma, rivolgersi Rosella Sensi. In omaggio Spalletti”.

Panucci, lasciando il Fulvio Bernardini, si è fermato a parlare con alcuni tifosi: “Siamo una squadra che in dieci giorni può uscire dalla crisi. Dovete stare tranquilli, risolveremo tutto. A me non piace cercare scuse, voi lo sapete”.

Perrotta e Tonetto, invece, sono stati aggrediti verbalmente dai supporter. Il centrocampista calabrese ha risposto stizzito: “Le minacce non servono a niente. Dispiace più a noi. Siamo amareggiati per questa situazione, non ce la riusciamo a spiegare”.


Anche un dirigente storico come Tempestilli si ferma a parlare con i tifosi: "Si può anche sbagliare nella vita, adesso bisogna guardare avanti. Voi stessi non dovete farvi coglionare perhè i primi che ne risentono siete voi, che ci mettete passione. La squadra uscirà dalla crisi. Serve calma e pazienza. Certe situazioni potrebbero creare il panico invece di fare del bene".


Subito dopo è arrivato Spalletti con il team manager Scaglia e ha chiesto di parlare con un gruppo di sostenitori giallorossi. Alcuni tifosi sono stati lasciati entrare nel centro tecnico romanista e hanno avuto un confronto di dieci minuti con l'allenatore della Roma. I tifosi, poi, hanno raccontato il contenuto del colloquio con Spalletti ai cronisti presenti: Anche i giocatori sono dispiaciuti di questa situazione - avrebbe detto l'allenatore toscano - E' imbarazzante sia per noi che per loro, nello spogliatoio li ho visti molto tristi. I ragazzi continuano ad allenarsi, aspettando la situazione positiva. Ci mettono il massimo impegno. Sono preoccupato anche io. Tutte le voci che sentite sulla preparazione e sul dott. Brozzi sono cose che dicono i giornalisti. So che ci vuole tranquillità per arrivare a certi risultati. Mio figlio ha fatto a botte due volte per la Roma, perchè i compagni di scuola lo prendono in giro. Entrambi i miei figli non vogliono più uscire di casa perchè hanno paura. E' vero, noi siamo privilegiati, ma in queste situazioni ne risente anche la vita privata. Va bene contestare, ma va sempre fatto in modo civile.


LA CONTESTAZIONE DEI TIFOSI NEL DOPO PARTITA:
ore 1.00 - Fuori dal Fulvio Bernardini sono già presenti una quarantina di tifosi e un paio di camioniette dei Carabinieri.

ore 1.20 - I tifosi diventano circa sessanta. Gli umori, neanche a dirlo, sono molto negativi. "Non se ne può più, nessuno riesce a tirare in porta...", dice un supporter tra i più caldi.

ore 1.45 - Adesso sono circa cento le persone fuori dal centro tecnico di Trigoria.

ore 2.10 - Arriva il pullman della squadra giallorossa e sale la tensione a Trigoria. I tifosi lanciano monetine verso il pullman e intonano i soliti cori di contestazione: "La nostra fede non va tradita, mercenari, mercenari...", "Andate a lavorare". Non mancano i cori contro Spalletti: "Esci de fori, Spalletti esci de fori..." e contro il presidente Rosella Sensi: "Rosella Sensi bla, bla, bla..."

ore 2.45 - I tifosi abbandonano Trigoria suonando i clacson delle loro auto con la chiara intenzione di disturbare la squadra all'interno del centro tecnico.


[FONTE: ROMANEWS.EU]

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