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martedì 28 ottobre 2008

 

La conferenza stampa del tecnico alla vigilia di Roma Sampdoria

Quali sono state le parole del Presidente Rosella Sensi. Le ha ribadito la fiducia?
“Sono andato in Presidenza a salutarla. Lei mi voleva parlare. E’ sempre stata attenta a quello che mi doveva dire. È stata carina ad infondermi fiducia per superare il momento. Un colloquio molto costruttivo”.
Serviva ribadire la fiducia?
“Fa sempre piacere, perché rafforza la convinzione. So cosa devo fare”.
Lei ha mai pensato di dimettersi?
“No, non ci ho pensato, neanche in queste ore, perché amo il mio lavoro. Quando mi mancherà questa volontà di far bene, darò le dimissioni. Se me lo chiede la società è un conto; io ho fatto il mio lavoro nel massimo della professionalità e non ho mai chiesto di più di quello che mi è stato dato”.
Le condizioni di Totti?
“Siamo tra l’incudine e il martello. Si è visto quello che ha dato dentro la partita. Ora gli si è rinfiammato il ginocchio e bisogna essere bravi a gestire la situazione . Si cercherà di averlo a disposizione con il lavoro di tutti”.
Cambio di modulo?
“Ho trovato la conferma che bisogna sempre avvicinarsi a quello degli anni precedenti; si può cambiare ma non stravolgere. Bisogna rimanere coerenti”.
La Roma sta attraversando una “crisona”. Pensa di farcela?
“Sono sicuro di riuscire a tirare fuori da questa situazione la Roma. Sono sicuri anche i calciatori ma non so dare un termine. Fino a questo momento si è sempre creato qualcosa di nuovo che ci ha presentato tutti questi problemi. Bisognerebbe che girasse qualcosa a favore”.
Che colloquio è stato quello con la dottoressa Rosella Sensi?
“Costruttivo per le parole che mi ha detto. Lei ha una posizione importante e di conseguenza ha preso decisioni importanti che possono dare qualcosa in più. E’ lei il capo delle Roma ed è lei che deve analizzare i miei comportamenti e se ci sono ancora le caratteristiche corrette in situazioni del genere”.
Se dovesse fotografare questo momento in percentuale chi ha più colpa lei o i giocatori?
“Quelli che comandano hanno sempre colpe. Io ho un ruolo più importante dei calciatori quindi la colpa è ‘più mia’”.
Invece alla squadra cosa ha chiesto la Dottoressa Rosella Sensi?
“Non ha parlato con la squadra, ha parlato con me, con Daniele Pradè e Bruno Conti. Sono andato su e voleva parlare con me.”
Lo farà in serata?
“Non so se incontrerà la squadra”.
Ci sono similitudini tra la partita di Udine e quella con la Sampdoria?
“Ci sono con tutte le squadre che andremo a incontrare queste similitudini. Anche l’Inter ha una tattica attendista, come anche il Siena, l’Udinese, perché questa è la scelta che paga di più e ci si rimette pochissimo. Forse io ai ragazzi l’ho spiegato male, se l’errore viene ripetuto dipende da tutta la squadra, non solo dai difensori. Noi dobbiamo sapere quando attaccare e quando non farlo. Tutti andranno a cercare di adoperare quel modo, di colpirci alle spalle quando saliamo, a maggior ragione chi ha attaccanti che sanno interpretare queste situazioni come Cassano e Bellucci. Anche per quanto riguarda Loria, io non volevo colpevolizzarlo ma volevo far giocare Pizarro”.
Farebbe scelte dure come quelle che ha fatto Mourinho nei confronti di Adriano?
“Ognuno ha i suoi metodi, la sua personalità, io con i miei calciatori so che non c’è bisogno di arrivare a questo. A me nessuno rema contro”.
La prova TV potrebbe essere usata anche per episodi come quello dell'ammonizione di Vucinic ad Udine?
“Mi sembra più difficile. Lo trovo più corretto per il fallo non visto, la reazione brutta, la furbata… penso sia giusto così”.
Le prossime sono tre partite fondamentali?
“Sono tutte fondamentali”.
Quale potrebbe essere la tabella punti per avvicinarsi al quarto posto?
“Non si possono fare le tabelle. Bisogna stare attenti a dare forza e considerazione agli sviluppi della partita in campo. Prima bisogna fare bene e fare bene significa vincere. Lo spirito della squadra deve essere quello di questi giorni”.
Loria come sta vivendo questo momento?
“E’ positivo in tutti i suoi comportamenti ma in una realtà così la mancanza di risultato crea difficoltà a vecchi e nuovi. Le reazioni sono forti in tutti i sensi”.
Qualche giocatore non ha gradito il ritiro
“Non è vero. Loro sono i primi a rendersi conto della situazione che vivono”.
La Curva si è dissociata dalla contestazione fatta da una ventina di ragazzi. Che stimoli vi dà?
“Uno stimolo forte che si aggiunge a quelli di rabbia che abbiamo per ribaltare la situazione.. Noi abbiamo molto rispetto per i nostri tifosi e si è visto anche quando l’altra sera li abbiamo incontrati all’aeroporto. Dobbiamo difendere quello fatto in questi anni”.
Il collettivo a livello morale come sta?
“E’ questo l’aspetto su cui abbiamo spinto, perché dobbiamo essere squadra, conoscere le insidie che in campo ci fanno soffrire, non andare a ricadere in questi tranelli e andare ad usare le nostre qualità, non mettendoci a rischio nelle situazioni in cui noi siamo in difficoltà”.
Ritiro e silenzio stampa fanno bene?
“Fare cose diverse può determinare qualcosa. Siamo stati insieme molto con i ragazzi, abbiamo parlato, sono stati bravi a dire come la pensano e a rafforzare quello che dobbiamo fare tutti insieme”.
Con la Dottoressa Rosella Sensi avete sfiorato la questione arbitrale?
“No, anche perché lei per il suo ruolo ha potere di decidere e sa come rapportarsi con le istituzioni”.
Lei ha detto che più si ha responsabilità più si è colpevoli. Vale anche tra società e lei?
“Io dopo la proprietà sono quello che ha più responsabilità. Poi ci sono persone che possono dare un contributo forte come Pradè, Conti, Mazzoleni ma sono ruoli più diretti per quanto riguarda i confronti”.
Il 4-4-2 non si può fare per le caratteristiche dei giocatori?
“Non conta niente il modulo: conta lo spirito della squadra e come copri quei metri! Noi dobbiamo essere compatti, riconoscere i concetti fondamentali e poi si parla di moduli.”
Cosa ha funzionato nelle due partite vinte rispetto alle altre gare?
“Sono state fatte partite discrete dove le nostre scelte hanno prevalso sugli avversari e non ci sono capitati episodi a sfavore come nelle altre partite. Siamo stati bravi a crearne a nostro favore. Non solo situazioni arbitrali. E anche se volessi mettercele questo tipo di situazioni, non voglio additare nessuno,si parte sempre dalla buona fede. Spero che in futuro ci sia anche qualcosa a favore”.
Più facile rivedere la squadra dello scorso anno o vederla giocare come una provinciale?
“E’ lo stesso. L’atteggiamento dello scorso anno è quello che ora hanno un po’ tutti. Tenere ritmi alti, ripartire tutti insieme con tempi giusti. Non c’è differenza. La squadra forte ha queste caratteristiche, e le ha anche la squadra provinciale. Noi lo abbiamo visto anche contro squadre meno titolate”.
Pizarro
“Si sta bene ed è a disposizione”.

FONTE [SITO UFFICIALE ASROMA.IT]
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